Lavorando con decine, in alcuni momenti centinaia di account, seguiamo sempre con molta attenzione il panorama dei tool a disposizione per la gestione delle campagne Google Ads.
Il panorama degli strumenti a supporto dell’operatività è ormai abbastanza delineato. Esistono suite professionali, con costi mensili non banali, e una miriade di piccoli strumenti specifici per facilitare il proprio lavoro rispetto alla gestione quotidiana, di qualità che spazia dall’infimo all’eccellente. Negli anni ne ho provato diversi, con qualche soddisfazione e molte delusioni.
In Google Ads esiste già nativamente la possibilità di creare script, regole e automazioni per facilitare la maggior parte dei controlli di routine, per inviare alert e persino per gestire offerte. Il limite è che per arrivare ad un livello di efficacia apprezzabile è necessario conoscerne le potenzialità a fondo – cosa non sempre facilissima – e saper adattare gli strumenti alle proprie necessità effettive. Per questo è troppo spesso necessario saper scrivere codice, escludendo quindi dall’utilizzo effettivo e completo una larghissima parte degli inserzionisti.
Ho provato Adplify e ho trovato alcune feature estremamente interessanti per migliorare il lavoro di agenzie e freelancer. Scopriamo meglio questo tool.
Adplify: a cosa serve?
Adplify è una suite dedicata a Google Ads con un numero non enorme di funzionalità ma con buone potenzialità, che si rivolge a freelance/agenzie. Permette, tra le altre cose, di risparmiare tempo nella selezione delle keyword più performanti e ottimizzare i tempi di ottimizzazione grazie ai suggerimenti di bidding, consentendo una gestione realmente semplificata delle tue campagne. Risparmiare qualche decina di minuti al giorno per ciascun account, moltiplicato per decine di account, significa aumentare la propria produttività in modo sensibile.
L’interfaccia principale è abbastanza intuitiva. Collegando gli account o il centro clienti avremo a disposizione in Adplify una lista degli account e la relativa performance.
Su Insights sarà possibile vedere una panoramica generale dell’account selezionato
e visualizzare dati in forma di bar-chart o pie-chart: uno strumento utile (e automatico) per avere un colpo d’occhio sull’account. I grafici si possono scaricare per integrarli in report più dettagliati.
Lo strumento Top Keyword ci aiuta non solo a capire le keyword più performanti per volumi, conversion rate o altri KPIs
…ma soprattutto a trovare nuove keyword da aggiungere (l’interfaccia ci darà la possibilità di determinare già il bid iniziale e il tipo di corrispondenza).
Un altro strumento molto utile è il Landing Checker. Permette di avere la certezza di essere avvisati in tempo in caso di malfunzionamenti sulle pagine di destinazione (es. Errori 404) e addirittura di mettere in pausa gli adgroup dove sono presenti errori. Tecnicamente non è l’unico modo per farlo, ma di sicuro è tra i più semplici: decisamente apprezzabile.
Adplify: Reportistica
Per quello che riguarda la reportistica Adplify permette di creare dei template personalizzabili tramite widget , che possono essere associati a ciascuno degli account gestiti. E’ possibile schedulare la generazione del report e creare un archivio storico per ciascun account.
Anche questo significa ottimizzare una routine tanto utile per il cliente quanto dispendioso in termini di tempo. La resa finale è decisamente molto buona e nettamente superiore agli strumenti di reportistica integrati in Google Ads (poco efficaci): una valida alternativa a Google Data Studio o altri tool.
Adplify per Google Shopping
A mio modesto avviso la vera killer application di Adplify è dedicata a chi lavora su eCommerce con campagne Shopping. Creare e campagne segmentate (strutturandole per brand, tipo di prodotto, attributo e addirittura custom_label a livello di gruppo di annunci, ad esempio) richiede in effetti un grande sforzo in termini di tempo lavorando da piattaforma Web in Google Ads, e ha qualche limitazione su AdWords Editor. Volendo creare campagne in assenza di storico e volendo tener conto delle fasce di prezzo di ogni prodotto, ad esempio, ci basterà valorizzare una custom_label da feed o tramite regola di Merchant Center e creare una o più campagne con pochi click mantenendo il massimo controllo sulla gestione.
Qui un esempio di output: in questo caso ho scelto di raggruppare per brand e fascia di prezzo ma sarebbe virtualmente possibile arrivare a un livello ancora più granulare (es. Single Product Ad Groups – SPAGs).
Ammetto di aver utilizzato altri strumenti (ben più costosi, per dovere di cronaca) solo per questa feature.
Adplify: Pricing
Un aspetto interessante è appunto il costo mensile. Alcuni strumenti altrettanto utili hanno un costo ben maggiore e richiedono un discreto sforzo sia sul setup che sull’apprendimento. Adplify ha un costo decisamente abbordabile nelle versioni premium (49€/mese), è decisamente facile da utilizzare e offre un ottimo supporto in italiano in tempi rapidi. Apprezzabile anche la costanza nel rollout di nuove feature e il dialogo con gli utenti.
Tirando le somme: Adplify è decisamente un tool da prendere in considerazione per i freelance o le agenzie che lavorano su molti account e vogliono semplificare una serie di aspetti legati alla gestione, tipicamente quelli più onerosi in termini di tempo. Non un game-changer, ma un supporto concreto alla gestione di molte attività quotidiane per chi lavora con molti account Google Ads.
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Note: questa è una recensione imparziale e non un endorsement. Non ho accordi con Adplify e non traggo vantaggi diretti dalla sua adozione.